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Maggio 16, 2025

Troppo tardi per testare? Ecco perché la sicurezza deve partire dallo sviluppo

Nel mondo dello sviluppo, velocità e time-to-market sono spesso considerati sinonimi di efficienza, anche nell’ambito delle applicazioni mobile. Le app devono uscire prima della concorrenza, essere aggiornate spesso, scalare rapidamente. Ma in questa corsa, la sicurezza applicativa viene ancora troppo spesso messa in fondo alla lista.

Il risultato è paradossale. Si promuove spesso la sicurezza (anche a fronte delle sempre più imperative normative europee), ma si continua a rimandare i test di sicurezza alla fine dello sviluppo o, peggio, dopo il rilascio.

Integrare la sicurezza già nelle prime fasi del ciclo di vita del software è un fattore critico di successo per qualsiasi team che sviluppa e mantiene app mobile. Una strategia efficace oggi significa identificare le vulnerabilità il prima possibile, quando i costi di correzione sono ancora bassi, e la possibilità di contenere i danni è massima.

Le minacce crescono, il tempo per reagire si riduce

Nel mondo mobile come in tutto il mondo IT, le vulnerabilità non sono l’eccezione. Dati recenti e analisi OWASP mostrano come le stesse categorie di rischio si ripetano con frequenza impressionante:

  • Dati sensibili archiviati in chiaro nella memoria del dispositivo;
  • Comunicazioni non cifrate o con certificati gestiti in modo debole;
  • Errori di implementazione nell’autenticazione e nella gestione delle sessioni;
  • Permessi concessi a librerie di terze parti che raccolgono o espongono dati;

Molte di queste vulnerabilità non derivano da incompetenza tecnica, ma dalla mancanza di strumenti adatti per supportare la sicurezza in fase di sviluppo. I team, sotto pressione, scelgono la strada più rapida, spesso ignorando implicazioni gravi sulla sicurezza dell’intera app.

Nel frattempo, anche gli attaccanti si sono evoluti. Le tecniche più comuni includono:

  • Reverse engineering per estrarre dati;
  • Intercettazione del traffico (attacchi man in the middle);
  • Iniezione di codice malevolo tramite librerie compromesse;
  • Accesso a contenuti o funzionalità riservate tramite API non protette.

In questo scenario, testare la sicurezza dopo la pubblicazione è già troppo tardi. Non solo perché la correzione sarà più costosa, ma perché nel frattempo l’app è stata potenzialmente esposta e con lei i dati degli utenti e la reputazione del brand.

Leggi anche: Le 5 vulnerabilità più comuni delle app mobile

 

MAST e test automatici: come portare la sicurezza dentro lo sviluppo

Il  Mobile Application Security Testing (MAST) è un insieme di tecniche e strumenti per analizzare la sicurezza delle app mobili sia in fase statica (SAST), dinamica (DAST), che interattiva (IAST). In particolare, il SAST (Static Application Security Testing) si sta affermando come l’approccio ideale da integrare direttamente nel ciclo DevOps, grazie a caratteristiche come:

  • Analisi del codice sorgente o del package già compilato;
  • In poco tempo è possibile ottenere una scansione completa;
  • Può essere un’azione automatizzata ad ogni commit o merge;
  • Fornisce indicazioni dettagliate su dove intervenire, e perché.

Questo tipo di analisi non sostituisce il penetration test completo. Il pentest resta fondamentale per scoprire vulnerabilità complesse o legate a contesti d’uso reali. I test automatici permettono di rilevare tempestivamente i problemi più conosciuti, riducendo drasticamente la superficie d’attacco prima ancora che venga esposta.

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Dalla teoria alla pratica: DSA Fast e l’approccio Mobisec alla sicurezza by design

Molti team tech condividono il principio della security by design, ma faticano a trovare strumenti che si adattino al loro modo di lavorare. Troppo spesso la sicurezza è vista come un elemento esterno, un ostacolo che rallenta release e deployment.

Con DSA Fast, Mobisec ha voluto colmare proprio questo gap.

DSA Fast è una piattaforma di analisi statica pensata per:

  • Integrarsi direttamente nel processo di sviluppo, senza richiedere configurazioni complesse;
  • Offrire scansioni rapide, ideali per ogni commit, branch o rilascio;
  • Evidenziare vulnerabilità reali, riducendo il carico sul team.

Pensato per sviluppatori, PO e responsabili tecnici, DSA Fast consente di:

  • Rendere la sicurezza parte del flusso agile, senza attriti;
  • Ricevere feedback in tempo reale su codice non sicuro;
  • Facilitare il dialogo tra sviluppatori e figure responsabili della security.

È una soluzione concreta per rendere operativi i principi di MASWE (Mobile App Security Verification Standard), come abbiamo approfondito nel nostro webinar: MASWE – Il framework OWASP che cambia le regole della App Security

E per chi vuole saperne di più:
Scheda tecnica DSA Fast
Quando e perché usare l’analisi automatizzata

 

Non è questione di se, ma di quando (e quanto costa non farlo ora)

Non testare la sicurezza delle app in fase di sviluppo è una scelta che può avere conseguenze tecniche, economiche e di compliance normativa. E prima o poi, quelle conseguenze arrivano.

Più si posticipano i test, più aumenta il rischio di dover affrontare:

  • Costi di rework elevati;
  • Rilasci bloccati all’ultimo momento;
  • Danni reputazionali derivanti da vulnerabilità scoperte dagli utenti (o peggio, dagli attaccanti);
  • Conformità normativa compromessa.

DSA Fast è il modo più rapido per iniziare a cambiare approccio.
Non richiede stravolgimenti del processo, non impone step di apprendimento elevati. È uno strumento che accompagna i team dove sono, offrendo risultati immediati e utili.

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