Un test di penetrazione (pentest) simula un attacco informatico per identificare eventuali vulnerabilità in un sistema. I penetration tester, esperti di hacking etico, usano tecniche di hacking per migliorare la sicurezza, non per causare danni. Il loro compito principale è quello di testare applicazioni, reti e altre risorse, scoprendo così vulnerabilità critiche e migliorandone la protezione complessiva. Anche se spesso usati come sinonimi, “hacking etico” è un concetto più ampio che include anche altri servizi, come l’analisi dei malware e la valutazione del rischio, oltre ai test di penetrazione.
Le fasi di un test di penetrazione.
1
Ricerca preliminare - Il team raccoglie informazioni sul sistema, utilizzando metodi come l'analisi del codice per app e l'analisi del traffico di rete, integrando risorse OSINT da tutto ciò che si può trovare liberamente su Internet.
2
Tentativi di attacco - Vengono eseguiti diversi tentativi di attacco utilizzando metodologie capaci di compromettere sia il client che il server, andando così a testare per intero la robustezza del sistema.
3
Shift left e privilege escalation - I tester tentano di espandere il controllo sfruttando vulnerabilità multiple per ottenere privilegi o allargare il perimetro di attacco, emulando minacce avanzate.
4
Report finale - Al termine, i tester forniscono un report con le vulnerabilità scoperte, approfondendo l'impatto e gli exploit usati e fornendo le raccomandazioni per migliorare la sicurezza.
I pentester si avvalgono di una serie di strumenti per eseguire analisi, individuare vulnerabilità e automatizzare fasi cruciali del processo di test. Alcuni degli strumenti più utilizzati includono: