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Aprile 30, 2025

Brand protection: e se fosse anche una questione di cybersecurity?

Nel mondo iperconnesso in cui operano le aziende, la tutela del brand ha superato da tempo i confini del marketing o del diritto d’autore. L’identità digitale è diventata un patrimonio distribuito, accessibile da qualunque punto della rete e quindi esposto a rischi prima impensabili.

Il brand non è solo un segno distintivo: è l’insieme di valori, fiducia e aspettative che un utente associa a un’esperienza. È una promessa. Quando questa promessa viene aggirata o manipolata da soggetti esterni, le conseguenze possono essere serie. Un esempio sempre più frequente è quello delle app fake, distribuite attraverso canali non ufficiali, progettate per sembrare autentiche e in grado di trarre in inganno utenti, store e motori di ricerca.

Fake app: una minaccia concreta, spesso sottovalutata.

Negli ultimi anni, il fenomeno delle app fake ha registrato una crescita costante. Si tratta di versioni clonate, modificate o “wrappate” delle app ufficiali, pubblicate da attori non autorizzati che sfruttano l’identità visiva e il nome del brand originale per mascherare la natura fraudolenta del contenuto.

Molte di queste app vengono distribuite attraverso store alternativi, al di fuori dei canali ufficiali come Google Play o l’Apple App Store. Si muovono in contesti meno regolamentati, dove i controlli di sicurezza sono limitati o del tutto assenti. In questi ambienti, la pubblicazione è rapida, le verifiche minime e l’esposizione degli utenti molto più elevata.

Le conseguenze per chi scarica queste app possono includere il furto di dati, l’infezione del dispositivo, il tracciamento delle attività o l’esecuzione silenziosa di codice malevolo. Ma il danno non finisce con l’utente.

L’azienda che si ritrova inconsapevolmente associata a questi episodi subisce un impatto diretto sulla propria reputazione. L’apparenza di scarsa sicurezza o di scarsa attenzione verso gli utenti può erodere la fiducia, ridurre la retention e generare effetti negativi sul valore percepito del brand.

Cybersecurity e brand protection: un binomio strategico.

Molte aziende continuano a considerare la brand protection come una funzione legata alla gestione legale o alla comunicazione di crisi. Questo approccio, da solo, oggi non è più sufficiente. La protezione dell’identità digitale richiede un presidio anche tecnico, in grado di individuare e contenere rapidamente le minacce nei contesti distribuiti in cui queste si muovono.

Monitorare i canali alternativi, intercettare utilizzi non autorizzati del marchio, rilevare modifiche a pacchetti ufficiali e presidiare attivamente le piattaforme di distribuzione sono attività che rientrano a pieno titolo nelle competenze della cybersecurity. Attività che, per essere efficaci, devono essere continue, automatizzate, scalabili.

Non si tratta solo di sapere se il brand è sotto attacco. Serve la capacità di capire dove e in che forma viene utilizzato in modo improprio, per attivare tempestivamente contromisure e proteggere sia l’utente sia il valore di mercato del marchio.

Il rischio per il brand è concreto.

Affrontare questi scenari richiede un cambio di prospettiva. È necessario anticipare i rischi, rilevare tempestivamente comportamenti anomali e attivare contromisure prima che si trasformino in crisi reputazionali.

Questo tipo di protezione non può essere affidato a un solo dipartimento. Serve una governance condivisa, che coinvolga anche l’area IT e la funzione cybersecurity, dotata di strumenti adeguati a operare su larga scala. Un monitoraggio continuo e specializzato consente di individuare app fake, pacchetti sospetti e cloni del proprio prodotto prima che diventino veicoli di danno.

Includere la cybersecurity all’interno delle politiche di brand protection significa rendere questa attività una funzione viva, centrale e proattiva, non più relegata alla gestione dei casi critici.

Quanto controllo abbiamo davvero sul nostro brand digitale?

Ogni giorno, nuove app vengono pubblicate su store ufficiali e alternativi. Alcune sono repliche illegittime di app esistenti, altre sfruttano loghi, nomi o grafiche riconoscibili per sembrare affidabili. Individuarle in tempo non è semplice, soprattutto quando si muovono in contesti distribuiti e poco regolamentati.

Per questo Mobisec ha sviluppato AppSentry: una soluzione pensata per aiutare le aziende a monitorare la presenza del proprio brand nel mondo mobile, rilevare app sospette e contrastare tempestivamente le minacce che si nascondono fuori dal perimetro ufficiale.

Se stai cercando un modo efficace per aumentare il controllo sulla tua identità digitale, AppSentry è il punto di partenza.

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